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Qualcosa da selvaggiamente sprecare

In Occidente è in atto un processo di de-creazione irreversibile. Si possono udire i suoni e le voci smarrite e straziate delle creature, animali e vegetali, in polifonie struggenti. Gli esseri umani stessi ne sono travolti. In questo declino il gesto, la parola e la voce umana restano, sentinelle di nessun esercito, per testimoniarne l’addio. Ecco i giorni della vita, rivissuti in immagini-carne insalvabili, attraverso la reciprocità di movimenti e percezioni dei corpi. In un teatro del corpo sopravvivente, carne e anima del mondo, nella sembianza della rappresentazione, si annuncia un linguaggio come urto e appello all’ascolto della verità dell’essere.


Per info e prenotazioni:

+39 389 210 5991

teatro@astragali.org