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Fondo Acchiatura

L’Acchiatura, termine dialettale salentino derivato dal verbo acchiare (it. trovare), indica il ritrovamento di un bene prezioso di grande valore

Sull’organizzazione dello spazio urbano di Rudiae in età romana numerose informazioni provengono dagli scavi di “Fondo Acchiatura”, il quale risulta essere il settore della città antica maggiormente esplorato dalle indagini archeologiche.

Ripresa aerea di Fondo Acchiatura

Già nel 1871, L. De Simone, scavando a poca distanza dall’area di “Fondo Anfiteatro”, trovò, alla profondità di ca. 1 m, resti di un edificio:

il quale comincia da una camera con lastrico ordinario in parte, ma pieno di quadrelli di marmo di vario colore, di avanzi di mosaico figurati a meandri

Lo scavo restituì anche numerosi reperti mobili come alcuni frammenti di una statua in marmo bianco, volute di capitelli in pietra leccese, ceramiche, anfore e vetri.

Nel 1955, durante alcuni lavori agricoli che sconvolsero completamente la zona, si recuperarono molti documenti epigrafici di età imperiale (II sec. d.C.); di particolare interesse è il rinvenimento di una tabella rettangolare in marmo bianco, di cui restano solo tre frammenti, nella quale si alluderebbe ad un rifacimento dell’anfiteatro avvenuto sotto l’imperatore Commodo (180-192 d.C.).

Le successive campagne di scavo (1957-1959) condotte da Giovanna Delli Ponti, per conto della Soprintendenza alle Antichità di Taranto e col contributo del Museo Provinciale di Lecce, consentirono così di mettere in luce due assi viari ortogonali di età romana, edifici monumentali dello stesso periodo e due ipogei della precedente fase ellenistica.

Gli scavi archeologici di Fondo Acchiatura alla fine degli anni 50
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